C.I.R.D.C.E.
OSSERVATORIO SUL RISPETTO DEI DIRITTI FONDAMENTALI IN EUROPA
Newsletter n. 14
Aggiornamento degli atti e della giurisprudenza rilevanti per la protezione dei diritti fondamentali inseriti nel sito www.europeanrights.eu
Quanto agli atti dell’Unione europea, segnaliamo:
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la Raccomandazione del Parlamento europeo del 26.03.2009 sul rafforzamento della sicurezza e delle libertà fondamentali su Internet;
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la Risoluzione del Parlamento europeo del 5.02.2009 sull'attuazione nell'Unione europea della direttiva 2003/9/CE sulle condizioni di accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati: visite della commissione LIBE dal 2005 al 2008;
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la Risoluzione del Parlamento europeo del 3.02.2009 sulla non discriminazione in base al sesso e la solidarietà tra le generazioni;
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la Risoluzione del Parlamento europeo del 15.01.2009 concernente il recepimento e l'applicazione della direttiva 2002/73/CE, relativa all'attuazione del principio della parità di trattamento tra gli uomini e le donne per quanto riguarda l'accesso al lavoro, alla formazione e alla promozione professionali e le condizioni di lavoro;
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la Risoluzione del Parlamento europeo del 14.01.2009 sull'accesso del pubblico ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione (attuazione del regolamento CE n. 1049/2001);
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la Risoluzione del Parlamento europeo del 14.01.2009 sullo sviluppo del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e il ruolo dell'Unione europea;
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il Documento di lavoro della Commissione del 19.02.2009, Sintesi delle risposte degli Stati membri al questionario sul diritto penale, amministrativo e processuale e i diritti fondamentali nella lotta al terrorismo;
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il Parere del “Gruppo Art. 29” (composto dalle Autorità garanti dei dati personali nell’UE) dell’11.02.2009 sull’uso dei body scanners nella aviazione civile e sulla compatibilità di tali strumenti con la dignità umana, la privacy, la salute.
Per il Consiglio d’Europa abbiamo incluso:
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la Risoluzione interinale (2009)42 del 19.03.2009 del Comitato dei Ministri sull’esecuzione delle sentenze della Corte europea riguardanti la durata eccessiva delle procedure giudiziarie in Italia;
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la Risoluzione interinale (2009)43 del 19.03.2009 del Comitato dei Ministri sull’esecuzione delle sentenze della Corte europea nei 145 casi contro la Federazione della Russia riguardanti sia omissioni o ritardi nell’adempimento dell’obbligo di conformarsi alle sentenze interne definitive pronunciate contro lo Stato e i suoi organi, sia la mancanza di un ricorso effettivo;
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la Risoluzione interinale (2009)44 del 19.03.2009 del Comitato dei Ministri sulle azioni delle forze di sicurezza in Irlanda del Nord (caso Mckerr c.Regno Unito e cinque casi simili);
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la Risoluzione interinale (2009)45 del 19.03.2009 del Comitato dei Ministri sulla esecuzione della sentenza della Corte europea nel caso Ulke c. Turchia;
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la Raccomandazione (2009)1 del 18.02.2009 del Comitato dei Ministri sulla democrazia elettronica;
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i tre rapporti dell’ECRI (Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza) del 24.02.2009 riguardanti la Bulgaria, la Norvegia e l’Ungheria;
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il rapporto del CPT (Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti) pubblicato il 5.02.2009 riguardante la Repubblica Ceca: il Comitato ha dichiarato la castrazione chirurgica (praticata su base volontaria ai sex offenders) trattamento inumano;
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il rapporto del CPT del 20.01.2009 sulla visita svolta in Kosovo nel marzo 2007 su richiesta della Missione di amministrazione interinale delle Nazioni Unite: si tratta del primo rapporto del CPT su un paese non facente parte del Consiglio d’Europa.
Quanto alla giurisprudenza, segnaliamo:
per la Corte di giustizia, le sentenze:
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del 10.03.2009, C-169/07, Hartlauer, sulla libertà di stabilimento;
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del 10.03.2009, C 345/06, Gottfried Heinrich, sulla certezza del diritto;
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del 5.03.2009, C-388/07, The Incorporated Trustees of the Nation Council on Ageing, sul licenziamento a causa di collocamento a riposo;
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del 5.03.2009, C-222/07, Unión de Televisiones Comerciales Asociadas (UTECA), sul divieto di discriminazione in base alla nazionalità, e la libera prestazione dei servizi;
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del 19.02.2009, C 228/06, Mehmet Soysal e Ibrahim Sava, sulla libera prestazione dei servizi;
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del 19.02.2009, C-308/07 P, Koldo Gorostiaga Atxalandabaso, sui diritti della difesa, il principio del contraddittorio e il diritto ad un processo equo;
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del 17.02.2009, C-552/07, Commune de Sansheim, sull’accesso del pubblico alle informazioni e la riservatezza;
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del 17.02.2009, C-465/07, Meki Elfaji, in tema di asilo;
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del 10.02.2009, C-301/06, Irlanda c. Parlamento europeo e Consiglio, sulla conservazione dei dati personali;
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del 29.01.2009, C-19/08, Migration sverket, in tema di asilo;
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del 20.01.2009, C-350/06 e C-520/06, Schultz e Hoff, sul diritto alle ferie retribuite;
e inoltre:
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le Conclusioni dell’Avv. Generale Mengozzi, del 21.01.2009, causa C-12/08, Mono Car Styling c. Dervis Odemis e altri, sulla tutela dei lavoratori e il diritto ad un ricorso giurisdizionale effettivo, che cita più volte la Carta dei diritti a fondamento dalla propria posizione;
per la Corte europea dei diritti umani, le sentenze:
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Simaldone c. Italia (n.22644/03) del 31.03.2009, con la quale la Corte, nel condannare l’Italia per l’eccessiva lentezza nel riconoscere al ricorrente l’equa riparazione sulla base della legge Pinto, ha valutato al momento non “strutturalmente inefficace” il rimedio previsto dalla suddetta legge;
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Abdelhedi c. Italia (n. 2638/07) del 24.03.2009, con la quale la Corte, con riferimento a molteplici espulsioni disposte dall’Italia verso la Tunisia, ha ribadito quanto affermato nella sentenza Saadi c. Italia del 28.02.2008, secondo cui molte fonti internazionali riferiscono di trattamenti inumani attuati in quel paese nei confronti di persone indagate o condannate per fatti di terrorismo. La Corte ha ritenuto insufficienti le assicurazioni diplomatiche fatte all’Italia dal Governo tunisino e ha stabilito che in caso di esecuzione delle espulsioni si configurerà a carico del nostro Paese la violazione dell’art. 3 CEDU;
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