Quotidianità in carcere
Oliver descrive la giornata in carcere come un susseguirsi di atti abituali e meccanici (Damoli, Lovati, 1994), una quotidianità alla quale però non vuole adattarsi, per lui “anche se il carcere fosse d’oro, è sempre prigione”. Appena entra gli vengono comunicate anche le regole, le trova scritte sulla parete, e conosce le punizioni del carcere, quando picchia il cugino di una guardia, viene messo nell’Alaska, una stanzetta fredda e buia.
La dimensione sessuale è un argomento di cui Oliver parla solo in terza persona, ha assistito a violenze sessuali, soprattutto di minorenni (reclusi illegalmente in un carcere per adulti), un ragazzo muore nel suo letto dopo essere stato picchiato e violentato. La deprivazione dei rapporti sessuali nella comunità carceraria è un fattore che favorisce lo sviluppo di problemi di ordine fisiologico ma anche di tipo psichico, deviazioni e perversioni, tendenze o esposizioni alla violenza (Macrì, 1998). Significativo del trattamento attuato dal carcere, per la problematica dell’adattamento sessuale, è ciò che racconta Oliver sul cibo, quando viene cucinato viene utilizzato qualcosa che lui chiama iodio, una sostanza per inibire il desiderio sessuale.
Sindrome di prigionizzazione e forme di adattamento allo stato carcerario
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