Le specifiche Misure per il raggiungimento degli obiettivi assegnati alla Variante sono elencate nell’allegato N5 delle Norme di Piano. Il Piano prevede che tali misure sono da realizzare prioritariamente nell’ambito degli strumenti di pianificazione e di attuazione territoriali ed urbanistici.
Le Misure obbligatorie (PTA) sono:
- rispetto del MDV, attraverso l’adeguamento delle derivazioni da acque superficiali, in modo da garantire la componente idrologica del DMV
- adeguato programma di interventi sul sistema fognario e depurativo che preveda l’applicazione di sistemi depurativi più spinti per l’abbattimento di fosforo e azoto ed un controllo delle acque di prima pioggia
- azioni per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento nelle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola e per la salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano
- progressivo riuso a fini irrigui delle acque reflue derivanti dagli impianti di trattamento delle acque reflue urbane
- applicazione delle migliori tecniche per la riduzione degli inquinanti provenienti da insediamenti produttivi
- adozione di azioni di risparmio e razionalizzazione dei prelievi da acque superficiali e sotterranee nei comparti civile, industriale e agricolo
- realizzazione di idonei bacini di accumulo per l’utilizzo delle acque a fini irrigui e per il mantenimento del MDV
La modellizzazione applicata (ARPA) per simulare l’evoluzione dei carichi inquinanti ha indotto a ritenere che l’affettiva applicazione delle misure obbligatorie possa produrre il conseguimento degli obiettivi di qualità nei tempi fissati dal Piano, pur senza l’applicazione di misure supplementari.
Comunque per quanto attiene il perseguimento del risparmio idrico nella fase di adduzione e distribuzione il Piano fa riferimento al Piano di conservazione della risorsa predisposto da ATO per una corretta gestione del ciclo idrico integrato.
Integra e fa proprio lo “Studio del bacino idrografico del F. Trebbia per la gestione sostenibile delle risorse idriche” condotto, su richiesta provinciale, da Regione, ARPA Consorzio Bonifica Bacini Tidone e Trebbia, ATO, Associazioni Agricoltori, Legambiente, e finalizzato alla determinazione del deficit idrico nell’areale sotteso alla grande derivazione ed alla individuazione delle misure necessarie al recupero ed allo stoccaggio della risorsa idrica nonchè alla individuazione di misure di risparmio e di razionalizzazione dell’uso per fronteggiare la siccità estiva.
Dispone inoltre il “Piano degli interventi per fronteggiare la crisi idrica” – invasi ad uso plurimo a basso impatto ambientale integrato con ulteriori previsioni.
Prevede altresì:
- la realizzazione di eventuali invasi in area montana per l’uso plurimo della risorsa: produzione di energia elettrica, disponibilità idropotabile, valorizzazione ambientale a fini turistici
- la riduzione delle perdite dei canali irrigui e la realizzazione di impianti pluriirrigui in pressione.
Persegue la realizzazione da parte degli agricoltori di laghetti aziendali o interaziendali (a compensazione con gli introiti derivanti dal materiale risultante).
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